PRIMA PARTE I
Tornassero sui balconi i passeri
gazzette del mattino quotidiani
quando piena di sole su Torino
dalle stazioni era l’uscire in piazza
di avvocati e di rare avvocatesse
Tornassero frenetici e loquaci
felici dei loro abiti di festa
piene le borse dei testi classici
di Antolisei un volume e uno d’Allara
o costituzione repubblicana
Tornassero puntuali per le udienze
delle Corti tra le mura di Juvarra
chissà da dove la fuga di un gatto
dalla parte a ridosso dei vicoli
stretti tra torri palatine e brecce
delle mura antiche d’antica Roma
Tornassero non mi parrebbe vera
la vita da me vissuta forense
il vivere d’avvocato a Torino
quegli anni dal novecento sessanta
tra aule di tribunali a respirare
polvere di sfogliati scartafacci
SECONDA PARTE II
Tornassero come allora i passeri
sui balconi di quei giorni di sole
tra ringhiere tremanti per le luci
Il razzolare tra penne e le piume
attingeva la città linfa del Sud
finto il corruccio di Norberto Bobbio
sotto le maglie della grande industria
di un’altra vita visse tra i riflessi
i catarifrangenti su colonne
dei portici marmorei di via Roma
Non più gli urti di zoccoli su pietre
addio bella bergera addio pastori
dato altro nome alla Casa del Fascio
uscirono dal Palazzo Campana
dei pochi laureati ancora più pochi
pronti ad indossar toghe d’avvocati
nelle settecentesche aule di Juvarra
Toghe portate da giudici onesti
Peretti Griva e Galante Garrone
in uno procuratore e avvocato
adempienti il dovere di giustizia
pur se rifiutati dagli accusati
proclamatisi rossi brigatisti
assicurarono la correttezza
del giudizio in difesa dell’onore
di tutti e della città per la storia
TERZA PARTE III
Tornassero – oh tornassero- i balconi
storia di Torino città d’Italia
sotto la Mole si vedrà Carlo Marx
la classe operaia rotta e sconfitta
grondanti di pioggia i cornicioni
Si volse a rispondere il vecchio maestro
Chiamato il suo nome un’ultima volta“avvocato Croce” e lo sparo echeggiò
quell’androne al riparo dalla pioggia
Volarono stormi d’ombra sui tetti
e sul liberty dei palazzi il giorno
ventotto d’aprile del novecento
mille novecento settantasette
“Avvocato” il presidente avvocato
degli avvocati nella vecchia Torino
alpino fra gli alpini antifa
scistabenevolo pacifico calato
in sua retorica di civilistapro
nipote di Costantino Nigra
Sulle pietre e sull’asfalto della viadilaga
va lieve la primavera
Chiamato si voltò pensando un cliente
che della sua opera avesse bisogno